Rapporto sulla Salute Mentale 2018, cosa ci raccontano i dati del Sistema informativo per la salute mentale

Il 26 giugno 2019 il Ministero della Salute ha pubblicato l’annuale Rapporto sulla Salute Mentale, in cui vengono illustrati nel dettaglio i principali dati sull’utenza, le attività e il personale dei Servizi di Salute Mentale in Italia riferiti all’anno 2017.

I Sistema Informativo Salute Mentale (SISM) costituisce la principale fonte informativa utilizzata per la redazione di tale rapporto e fornisce una panoramica a livello nazionale.

Numerose sono le analisi che emergono dai dati del SISM di cui una breve sintesi viene riportata in seguito, per maggiori approfondimenti e la lettura del testo completo clicca qui.

In Italia gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2017 ammontano a 851.189 unità (mancano i dati della P.A. di Bolzano), con tassi standardizzati che vanno dal 79,9 per 10.000 abitanti adulti in Sardegna fino a 230,1 nella regione Puglia (valore totale Italia 169,4). Gli utenti sono di sesso femminile nel 53,5% dei casi, mentre la composizione per età riflette l’invecchiamento della popolazione generale, con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (67,6%). In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni (25,3% nei maschi; 23,5% nelle femmine).

Nel 2017 i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale ammontano a 335.794 unità. I tassi degli utenti trattati per gruppo diagnostico evidenziano importanti differenze legate al genere. I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (29,2 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,3 per 10.000 abitanti nelle femmine).

Le prestazioni erogate nel 2017 dai servizi territoriali ammontano a 11.474.311 con una media di 15,3 prestazioni per utente. Complessivamente il 78,1% degli interventi è effettuato in sede, il 7,9% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori prevalenti sono rappresentati da medici (31,6%) ed infermieri (45,1%); il 31,2% degli interventi è rappresentato da attività infermieristica al domicilio e nel territorio, il 24,1% da attività psichiatrica, il 15,6% da attività di riabilitazione e risocializzazione territoriale, il 6,5% da attività psicologica psicoterapica e il 6,0% da attività di coordinamento; la quota restante riguarda attività rivolta alla famiglia e attività di supporto. Inoltre le giornate di presenza presso strutture residenziali sono pari a 11.549.682 per 32.515 utenti; la durata media del trattamento a livello nazionale è pari a 815,8 giorni.

Nel 2017 il numero complessivo di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche ammonta a 592.226, che costituiscono il 2,8% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale (n = 20.798.369). Il 13,1% del totale degli accessi in Pronto Soccorso per problemi psichiatrici esita in ricovero, di cui la metà nel reparto di psichiatria. Inoltre il 26% dei ricoveri per problemi psichiatrici registra una diagnosi di Schizofrenia e altre psicosi funzionali. Il 72,6% del totale degli accessi in Pronto Soccorso per problemi psichiatrici esita a domicilio.

Per quanto concerne i farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata si evince che per la categoria degli Antidepressivi la spesa lorda complessiva è di oltre 350 milioni di euro con un numero di confezioni superiore a 35 milioni. Per la categoria degli Antipsicotici la spesa lorda complessiva è superiore a 72 milioni di euro con un numero di confezioni che supera i 5 milioni. Per la categoria Litio la spesa lorda complessiva è di circa 3,6 milioni di euro con un numero di confezioni pari a 879.231.

Con riferimento all’anno 2017 il costo medio annuo per residente dell’assistenza psichiatrica, sia territoriale che ospedaliera, è pari a € 78,00 calcolato dividendo il costo complessivo dell’assistenza psichiatrica per la popolazione adulta residente nel 2017. Per quanto riguarda l’assistenza psichiatrica territoriale il costo complessivo ammonta a 3.733.961 (in migliaia di euro), di cui 1.758.629 (in migliaia di euro) per l’assistenza ambulatoriale e domiciliare, 478.320 (in migliaia di euro) per l’assistenza semiresidenziale e 1.497.012 (in migliaia di euro) per l’assistenza residenziale.
Nel 2017 il sistema informativo salute mentale ha rilevato dati di attività di 1.481 servizi territoriali, 2.346 strutture residenziali e 908 strutture semiresidenziali che si riferiscono a circa il 92% dei DSM.

“Siamo chiamati a seminare, per cambiare delle vite” – La Testimonianza di Claudia

Claudia sta studiando per diventare educatrice e ha trascorso 6 mesi di tirocinio a Villa Ratti. Terminato qui il suo percorso, ha salutato lo staff con una lettera in cui esprime la sua gratitudine verso i suoi colleghi e verso la comunità. Quella lettera è appesa alla bacheca nell’ufficio degli educatori e dice così:

“I giardinieri hanno imparato che non si può forzare la natura, che si può solo conoscerla, seguirla e facilitarne i compiti. Se occorre un anno perché nel nostro clima una pesca arrivi a maturazione, è inutile cercare di ottenerla in sei mesi, poiché il frutto che si otterrà non è che l’imitazione esteriore di una pesca; ne avrà la forma e il colore, ,a non il sapore né il valore nutritivo.

I giardinieri, avendo appreso tutto questo con l’esperienza, hanno un’infinita pazienza, sanno bene che non sono loro a far maturarla pesca, ma sanno anche qual è il valore del loro sforzo quotidiana che permette alla natura di dare frutti di una bellezza e di un sapore che non hanno confronto con quelli selvatici”
(J.Drospy)

In questo contesto, penso non ci sia una figura migliore del giardinieri alla quale poter paragonare l’educatore.
Mi piace pensare che siamo chiamati a seminare per cambiare delle vite.
Carlo Maria Martini diceva: “Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto.”

Vi volevo ringraziare, quindi, per avermi insegnato la perseveranza nel continuare a gettare questo seme e a prendermene cura; a starci dentro e a credere nei nostri ragazzi.
Grazie per essere riuscito a farmi cogliere la bellezza dell’attesa di questo frutto e, al tempo stesso, a vivere la fatica dell’aspettare in modo positivo.
Grazie per avere condiviso con me questa parte del mio cammino!
Claudia