Intervista a Giancarlo: accanto agli ospiti de IL VOLO nel progetto con Casa di Emma

La Collaborazione tra IL VOLO e Casa di Emma di Besana Brianza prosegue ormai da sette anni.
Una collaborazione ricca di confronto e di incontri, primo fra tutti Giancarlo, storico volontario di Casa di Emma sin dall’inizio ha seguito i lavori degli ospiti della Comunità terapeutico-riabilitativa Villa Ratti. 

D. Come è stato il passaggio con l’affiancamento ai ragazzi del Volo, con cui ti trovi ogni mercoledì mattina da sette anni per fare insieme con il loro educatore i lavori di manutenzione del verde e della pulizia dei box dei cavalli?
R. Per me era uno sperimentarmi in un contesto e con persone diverse, ho avuto bisogno innanzitutto di acquistare fiducia in me stesso, per sapere come trattare le persone con cui avevo che fare e come farmi trattare da loro. All’inizio non è facile, anche perché tu parti dalla tua idea di come devono essere fatti i lavori e poi ti scontri con il loro modo di agire, che non corrisponde a quello che avevi progettato. Man mano, conoscendosi diventa più facile lavorare insieme e diventa naturale anche fermarsi alla fine del lavoro per chiacchierare un po’.

D. Lavorando insieme ci saranno dei momenti di difficoltà, come li affronti?
R. In generale sono riuscito a superare i momenti di difficoltà quando ho cominciato a capire che i ragazzi tutti i giorni cambiano e tu devi sapere relazionarti con questo cambiamento. In alcuni giorni posso aspettarmi che facciano lavori che richiedono più concentrazione, ma non è detto che succeda la stessa cosa la settimana successiva, in cui magari, per motivi loro, sono più in difficoltà. In qualche caso c’è stato anche qualche momento di difficoltà dal punto di vista della relazione personale, ma so che il nostro è un percorso e spero che si possano ricostruire i rapporti anche quando si sono guastati.

D. Quali sono stati i momenti più belli di soddisfazione?
R. E’ bello quando riusciamo insieme a portare a termine un lavoro fatto bene e per me è una soddisfazione vedere che sono riuscito a trasmettergli qualcosa di mio.

D. Cosa diresti a chi vuole fare questo tipo di esperienza e magari si sente in difficoltà nel relazionarsi a ragazzi con questo tipo di disturbo?
R. Gli direi che se ti spaventi prima di conoscere ti comporti nel modo in cui spesso si comportano anche i ragazzi che seguiamo nelle attività sul lavoro: vedono un ostacolo e ci girano intorno invece di affrontarlo, ma così gli ostacoli diventano sempre più grandi e loro più fragili. Invece è importante prima conoscere, poi fare la tua esperienza ed affrontare le difficoltà che man mano si presentano, ricordandoti che anche con le persone che non hanno disturbi le difficoltà di relazione ci sono sempre.

D. Secondo te come ti vedono i ragazzi?
R. Bisognerebbe chiederlo a loro! Io vedo che prima trovano un appoggio quando hanno bisogno di capire come funzionano gli attrezzi o per fare un lavoro, poi alcuni di loro si aprono, cominciano ad avere fiducia, perché vogliono raccontarti qualcosa di loro e anche avere un riscontro per capire cosa pensi tu.

Giancarlo
volontario di Casa di Emma e prezioso amico de IL VOLO ONLUS

Visita alla mostra “Frida. Oltre il Mito”. Il laboratorio d’arte strumento di espressione di sé

L’uscita al Mudec di Milano per la mostra “Frida Kahlo. Oltre il Mito” è l’occasione per conoscere meglio il ruolo del laboratorio d’arte all’interno del percorso terapeutico-riabilitativo svolto alla Comunità Villa Ratti.

Proposte come la visita a una mostra e l’avvicinamento a una figura artistica fanno parte di un percorso che vede l’arte come un mezzo importante di espressione di sé, che permette di parlare di noi, del nostro mondo interiore così da potersi scoprire e comprendere anche attraverso le proprie produzioni artistiche.

Il laboratorio d’arte, anche grazie al supporto di Rossana Maggi – maestra di laboratorio e professionista -,  ha come obiettivo quello di creare un ambiente di supporto, facilitante l’emergere delle esperienze e delle risorse individuali della persona, che viene portata così ad esprimere la propria creatività e ad esprimersi attraverso la creatività.

Proprio per questo ciascun ospite ha la possibilità di sperimentare e di creare le proprie opere attraverso la tecnica che meglio lo rappresenta, ma anche trovare modi di approfondimento integrato con gli altri laboratori.

L. ad esempio si avvale del laboratorio informatico per documentarsi sulla vita e le opere degli artisti:

“Dal momento che ciascun Ospite ha un proprio progetto individualizzato, da qualche mese a questa parte mi è stata data la possibilità di usufruire del laboratorio di informatica per documentarmi sulla vita degli artisti e capire il significato delle loro opere, per poi esporre la mia ricerca agli altri Ospiti.”

Altro aspetto importante è quello del confronto e dello sperimentare come un medesimo punto di partenza possa portare a risultati differenti:

S: “Il laboratorio di arte diventa ancora più interessante quando vengono organizzati degli eventi diversi alla realizzazione delle opere. Con l’aiuto di un’artista abbiamo organizzato un workshop durante il quale abbiamo imparato ad utilizzare il fimo, una pasta sintetica e facilmente lavorabile. Questo ci ha permesso di realizzare gioielli, come ciondoli, spille e braccialetti. È stato interessante vedere come ognuno di noi combinava i diversi colori per creare al meglio il gioiello che più lo rappresentasse.”

Le esperienze vissute durante il laboratorio, sia all’interno di Villa Ratti sia durante le uscite programmate, hanno permesso e premettono agli Ospiti di mantenere motivazione, partecipazione, concentrazione quasi sempre costanti, così da sviluppare sempre di più le loro risorse e le loro capacità:

F: “Il laboratorio per me è un momento in cui posso rilassarmi e dare vita ai miei pensieri. A volte realizzo opere partendo dalle mie emozioni e dal mio stato d’animo, altre volte invece preferisco riprodurre quadri di artisti famosi cercando di fornire una mia interpretazione”.

L: “L’altro giorno ci siamo recati alla mostra di Frida Kahlo al Mudec a Milano. È stato interessante vedere come questa artista sia riuscita a trovare un briciolo di positività nella sua vita, caratterizzata da dolore e negatività. Mi ha fatto riflettere molto sul mio percorso qui in comunità e sulla mia vita precedente al mio ingresso”.

Risulta molto stimolante, per noi che lo gestiamo, trovare nuovi approcci ai vari artisti e nuove tecniche da sperimentare, affinché ciascuno possa trovare un suo modo unico e personale di esprimersi.

Michela Vismara
Educatrice professionale de IL VOLO ONLUS e responsabile del laboratorio d’arte presso la Comunità Terapeutico-riabilitativa Villa Ratti.